Cosa bisogna conoscere
Facendo la spesa spesso molti si limitano a scegliere in base al prezzo, al design o al nome accattivante del prodotto, però, così facendo non è sicuro che nel carrello finiscano i cibi più buoni e salutari.
Saper leggere correttamente le etichette rappresenta un atto di responsabilità verso il benessere, perché le etichette dei cibi ci danno l’informazione sulle reali caratteristiche alimentari e nutrizionali di un prodotto.
È in vigore una normativa europea che stabilisce tutte le caratteristiche delle etichette dei prodotti alimentari, rendendole esaustive, semplici ed universali.
Immagine sulla confezione presente sul fronte della confezione può essere solo rappresentativa ed evocativa del prodotto. Meglio quindi non prestare troppo affidamento a quanto riporta l’illustrazione.
La denominazione commerciale è un’informazione che può sembrarvi banale e scontata, ma in realtà leggerla bene è prioritario per capire la qualità del prodotto, laddove esiste una classificazione normativa.
Uno slogan che spesso attrae il consumatore ma che può anche ingannare. Se infatti prestassimo maggiore attenzione a quanto riportato nelle etichette, ci renderemo conto che i prodotti dichiarati senza zucchero (e quindi senza saccarosio), in realtà posso contenere sciroppo di glucosio, di fruttosio, di amidi di mais, maltosio, che innalzano i livelli di glucosio nel sangue (la glicemia) con conseguenze liberazione di insulina e comportamento analogo al saccarosio.
Attenzione hai prodotti provenienti dai paesi extraeuropei non tutelati dalle leggi CEE.
Quando si intende acquistare un prodotto alimentare, è importante leggere attentamente l’elenco degli ingredienti. L’ordine in cui questi compaiono segue un ordine decrescente per quantità: il primo ingrediente è quello più presente. Verificando la posizione occupata dagli ingredienti possiamo avere una prima stima della qualità di un prodotto rispetto ad un altro di prezzo diverso o uguale.
Sono presenti nella lista degli ingredienti e di solito appaiono per ultimi, ma vanno considerati, gli additivi. Sono indicati con la lettera (E) e un numero a seguire, invece gli aromi vengono riportarti con il loro nome esteso senza la lettera (E). Gli additivi sono aggiunti per prolungare il tempo di conservazione, e migliorare il sapore e l’aspetto.
Gli additivi non son tutti sicuri per la salute. infatti gli studi che indagano sull’eventuale tossicità di queste sostanze che vengono aggiunte a molti prodotti per migliorarne alcune caratteristiche (colore, tempi di conservazione). L’Unione Europea ha fissato per ognuno di essi la (DOSE GIORNALIERA AMMISSIBILE) Dga .
I RISCHI LEGATI All’ABUSO DI ADDITTIVI alimentare sono di varia natura: EMICRANIA, ALLERGIA, IPERATTIVITA’, etc…
Molti INDAGATI… l’aspartame sintetico si trova soprattutto nei prodotti light (dolcificante) e il glutammato rende gli alimenti più appetibili (esaltatore di sapidità).
Esistono anche ADDITIVI NATURALI, che non mettono a rischio la nostra salute. troviamo:
- coloranti (clorofilla, estratto di barbabietola, licopene e betacarotene);
- conservanti (acido ascorbico “vitamina C”, acido lattico e anidride carbonica);
- antiossidanti (lecitina di soia).
Per chi soffre di determinate allergie e intolleranze deve sempre controllare nella lista degli ingredienti, e nella dicitura di produzione (stabilimento) la presenza di eventuali allergeni.
La dicitura (SCADE IL) è un indicazione che ci assicura che il prodotto se correttamente conservato, quindi è idoneo per il consumo alimentare fino alla data di scadenza indicata. E’ sconsigliato oltrepassare la data indicata sulla confezione.
La dicitura (DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO IL) è quella che viene utilizzata su quei prodotti che non hanno una vera e propria data di scadenza perché non vanno a male.
Le indicazioni DOP, IGP e STG rappresentano una garanzia Europea di qualità dei prodotti.
Anche i prodotti con la dicitura AGRICOLTURA BIOLOGICA rientrano tra le denominazione tutelate.
esaustivo,grazie